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È stato un periodaccio. Eventi al contorno si sono ripercossi negativamente su allenamento e ad ora, sebbene sia iscritto per il MassDash, sono completamente fuori allenamento. Sono anche iscritto per la SMAC Series 2012 e la prima delle 14 gare è tra due settimane: 8 miglia ed a mala pena ne riesco a correre 2!
Il piano è quello di arrivare ad avere almeno 20 miglia alla settimana in un mese e poi … e poi avrò tutto il tempo per allenarmi seriamente; ci saranno dei cambiamenti non facili ma spero in bene (e spiegherò quando crederò sia il caso). È stato un periodaccio ma sta per finire e la primavera è alle porte.

(Sia chiaro: non sono infortunato … è un filo più complicato che così.)

Ho lasciato il blog un po’ a sé stesso in queste ultime settimane; dicembre è stato un mese un po’ negativo per quanto riguarda il running: è iniziato con un’influenza che mi ha tenuto lontano dalla corsa per una settimana e poi ho faticato a riprendere il ritmo, l’essere preso dal lavoro non ha certo aiutato.
In realtà, devo cercare di riprendere il ritmo perché, anche se non correrò più la Stramilano (non mi riesce di tornare in Italia/Europa per quella data), ci sono molte corse all’orizzonte che vorrei correre e correre bene; a fine febbraio c’è la Jones 10 miler che ho solo vissuto come spettatore l’anno scorso e vorrei veramente riuscirla a correre e poi ad aprile inizierà la SMAC Race Series e quella è qualcosa che vorrei veramente riuscire a fare quest’anno — sono un “campionato” di corse da 5k a mezze maratone che vengono corse da aprile fino a novembre e … it’s a lot of fun! E poi la ciliegina sulla torta: MassDash! Due settimane fa, c’è stato il meeting annuale del mio running club, Sugarloaf Mountain Athletic Club, a.k.a. SMAC, e dopo una corsetta di circa 10km ci siamo ritrovati ed io faccio ho sempre voluto correre una staffetta ed il tipo, Garth, mi guarda e fa anch’io! Di lì a mezz’ora abbiamo trovato altre 4 persone che vorrebbero correre una staffetta e non sto parlando di staffette qualunque ma eventi di più giorni, solitamente un fine settimana, in cui si corrono un totale di un centinaio di miglia. Il MassDash inizia sul confine ovest del Massachusetts con New York State e finisce a Boston; un team di 12 persone fa a staffetta per correre legs (come si dice in italiano?) di circa 10km e completare la corsa: si corre di giorno, si corre di notte, e ho sempre sentito essere un’esperienza incredibile. Ora stiamo organizzando il nostro team, SMAC Down!

Quella è la strada per il parcheggio di Mt Toby, il sentiero era molto, molto meglio!

pazzie da runner …

Non ci credo davvero di essere tornato a correre: dopo nove mesi seduto in panchina a guardare gli altri non è facile crederci. E soprattutto considerando che ho già corso cinque gare in poco più di sei settimane. Speriamo continui.
Questa prima settimana di dicembre vede l’ormai imminente arrivo dell’inverno, non tanto per la neve che ancora non si fa vedere ma piuttosto per gli acciacchi stagionali. Domenica scorsa sarei dovuto partecipare all’ottava Hot Chocolate Run, a cui mi ero già registrato e volevo diventasse come una rivincita sulla tendinite visto che fu proprio la Hot Chocolate di un anno la mia ultima corsa prima di iniziare quel lunghissimo calvario, ed invece domenica mattina mi sveglio alle 6:30, mi alzo, e sento il mondo girare: non un buon segno! Il termometro conferma i miei timori: 38ºC — a malincuore mi giro e torno a dormire. Passerò tutta la giornata a casa controllando i risultati dei vari amici che corrono la 5 chilometri in Northampton e che si possono godere un tempo che a dir poco si può definire perfetto. Mi rode ma pazienza, sarà per una prossima volta!
La settimana sono stato molto cauto e ho deciso di aspettare che il raffreddore (o l’influenza) se ne andasse prima di tornare a correre o semplicemente andare in palestra. Oggi però in una bellissima giornata invernale mi sono incontrato con compagni di squadra in Greenfield per il settimanale lento di 10 miglia (~16km) lungo la Green River Road: un bellissimo sterrato a ridosso del Green River, giornata limpida, la quiete del fiume, ed un piacevole chiacchiericcio del più e del meno.
La corsa è stata fantastica, ora il ginocchio si sta un po’ lamentando e spero che non sia nulla perché se no, dannazione, ma questa è proprio sfiga!

Vecchia di qualche settimana: ormai non ci sono più foglie sugli alberi.

Avrei voluto scrivere questo post almeno 2 settimane fa ma — ovviamente — non ci son riuscito. Quindi, che c’è di nuovo? Beh, non molto. Come avete letto sto ritornando seppur lentamente a correre, questa settimana ha avuto un gran totale di ~30 miglia (~45km); sono ancora molto lontano da quello che ero solito correre prima di iniziare questo calvario di tendinite e riabilitazione, ma 9 mesi in panchina mi hanno insegnato ad usare un po’ di prudenza. L’idea, come credo di aver già detto in passato, è di aggiungere una decina di miglia al mese, senza fretta e soprattutto senza allenamenti di velocità (speed-work, come viene chiamato qui).
Quest’ultimo punto è forse non troppo esatto visto che, da quando ho ripreso a correre ed allenarmi, ho già corso 3 gare, ovvio niente di folle, niente maratone o mezze ma comunque un paio di 5km ed una 5mi che se anche mi dico che non le voglio correre al mio 100%, alla fine la voglia di correre e l’entusiasmo di molti amici le fanno diventare quasi dei tempo’s, qualcosa tipo 90% di quello che posso dare paragonato al 60~70% che solitamente dò negli easy runs di allenamento.
Il tendine non si lamenta quasi più ed ormai incomincio a dimenticarmi di segnare sul mio diario di allenamento come il tendine si sia comportato durante quella gara o quell’allenamento. Ovviamente, al primo dolorio salto e mi torna in mente il calvario, ma il tendine è sempre meno una mia continua preoccupazione; ormai penso sempre più all’allenamento che ho davanti e sempre meno alla riabilitazione che ho alle spalle.

Ho perso molto della mia fitness ovviamente, ma non credo così tanto come avevo temuto; le gambe rispondono bene e l’essermi concentrato durante questi 9 mesi su rafforzare i muscoli non solo delle gambe, ma anche (e soprattutto) gli addominali e genericamente il torso sta aiutando molto il mio ritorno e paradossalmente credo di correre meglio adesso che prima dell’infortunio. Non che abbia fatto chissà che, ma Pilates in particolare e varie routines in generale — sollevamento pesi, planks, crunches, e varie forme di leg extensions — hanno sortito qualche effetto.
Quello che è forse più difficile da imparare è che correre non è solo un esercizio di gambe.

Una calda giornata novembrina a Boston

Thanksgiving …

Oh my! mi sono completamente scordato di scrivere questo post! Per essere 31 settimane dopo l’iniezione di PRP, doveva essere pubblicato settimana scorsa, ma ho avuto mille diavoli per capello e me ne sono scordato.
A che punto sono? Sono passati mesi da quell’iniezione di PRP e sto ricominciando a tornare a correre regolarmente: ho appena finito con un 13 miglia (~21km, dovrei cercare di riabituarmi ai chilometri … prima o poi …) alla settimana. Il volume è ancora molto basso, considerando che la mia base prima di rimanere bloccato quasi un anno era di 50mi (~75km) alla settimana, ma sebbene è frustrante e sogno di tornare a correre 15~20km come se fosse la cosa più naturale di questo mondo (lo era) sto diventando più fiducioso delle mie gambe in generale e del tendine in particolare.
Il tendine, that little bastard, ogni tango si lamenta ma è più un sussurro, come un prurito più o meno generalizzato intorno a dove avevo fatto l’iniezione, ma con mia sorpresa e sollievo non è dolorante durante la corsa e non rimane o diventa dolorante dopo! Grande respiro di sollievo: un anno fa dovevo correre cercando di non pensare al dolore, ovvero suck it and shut up!
Ovviamente — e questa è la mia grande paura — è che il tendine possa ripeggiorare e ripresentarsi con la tendinite; per ora cerco di non pensarci e cerco di essere fiducioso del recupero (sto già adocchiando corse e gare!): ricostruire la base è l’obiettivo di questi prossimi mesi.

Rocky beach with red sea-weed in Snæfellsnes

dell’allenamento …

Settimana all’insegna della pigrizia. Forse la metto giù un po’ dura; presente quando settimana scorsa m’ero lamentato che domenica avevo corso malissimo e forse la causa era l’essermi beccato un raffreddore? Ebbene, era proprio così. Grazie, undergrads che tornate con i vostri virus e batteri esotici!

Ho passato la settimana andando a dormire alle 9 e svegliandomi alle 7 (quando la sveglia solita è alle 5, le 7 equivalgono a mezzogiorno) e con zero voglia, non solo di correre, ma anche di andare in palestra; ho, per la prima in anni, ascoltato quello che il mio corpo non troppo silenziosamente mi diceva e mi sono preso una settimana di ‘riposo.’ Considerato che non ho nemmeno iniziato a costruire la base, ‘riposo’ non è proprio un riposo ma piuttosto un ritardo sull’inizio.

E quindi sarà da domani che inizierò a costruire quella base che nove mesi lontani dal running e dalle corse hanno fatto scomparire. Ad essere completamente onesto, soprattutto con me stesso, avrei potuto iniziare da oggi, soprattutto perché sembra che il bellissimo autunno del New England stia finalmente arrivando, ma a questo punto tanto vale iniziare dal primo giorno della settimana e … ho detto che già detto che questa settimana è all’insegna della pigrizia?

[Italiano]

The doctor said Run!
He didn’t use these very words, but he was very pleased with how the Achilles tendon is recovering.
To wrap it up, I decided, at the beginning of the summer, to not stress over the Achilles anymore, take the summer off completely, and see how the tendinosis will progress and more importantly whether the PRP shot I had in February did resolve the chronic inflammation on my left Achilles. The follow-up appointment was therefore scheduled for the beginning of September.
The summer flew away: I had a great vacation in Iceland early June and I then dedicated the following months to study the cell cycle and motor proteins, and to strengthen core, calves … the whole shebang; I even bench-press now! (45lb, not much, but considering that’s more than a third my weight…)

At Námafjall, Iceland - June 2011

what the doctor said and what’s ahead …

[English]

Ero così felice della notizia che credo di averlo urlato ai quattro venti elettronici venerdì: il dottore mi ha dato l’ok per correre!
Sono passati nove mesi; è stato letteralmente un parto, ma alla fine sembra che possa riprendere a correre. Se penso che l’ultima volta che ho corso è stato a dicembre, mi vien da piangere: tutto il duro condizionamento è andato ma, se tutto va bene (e tocco sia ferro che legno) dovrei poter riprendere gli allenamenti la prossima primavera giusto in tempo per prepararmi ad una maratona per la fine del 2012, in cui spero di poter redimere la mia performance alla maratona di Chicago. La maratona di Chicago … undici mesi fa! Shush! Non ci pensare.
Non riuscirò a tornare in Italia a fine settembre come in un primo momento avevo sperato. Non voglio tornare a Natale, perché l’inverno milanese è orrendo. Quindi pensavo a Pasqua magari, e pensando a Pasqua ovviamente non posso non pensare alla Stramilano. Facendo le corna: Stramilano 2012! (Ovviamente non c’è niente di deciso, ma spero che con il lavoro possa liberarmi per quella data.)

Pino ed io a Goðafoss in Islanda.

di quest’estate 2011 e di quello che mi aspetta …

È passato ormai un mese e mezzo dall’ultimo appuntamento con dottor L e, come abbiamo deciso quel giorno, ho ancora un mese — il prossimo appuntamento è per inizio di settembre — di preoccuparmi se correrò o meno in autunno: il tendine d’Achille ormai non dà più fastidio a camminare, anche se saltuariamente è un po’ indolenzito e non so se sia perché lo è o perché anche il minimo dolore, completamente disconnesso dalla tendinopatia mi fa saltare.
Faccio finta di non pensarci ed essere ottimista, e non è che non abbia altro da fare che preoccuparmi del tendine. Sono nel mezzo di un trasloco: oggi ho portato libri e cd, settimana prossima tutto tranne vestiti e stoviglie per una settimana e poi la domenica successiva i mobili; non mi trasferisco di molto, a meno di un km da dove sono ora, ma il nuovo appartamento è un filo più grande ed ha un balcone! Mai avuto un balcone. Ed ovviamente leggere e studiare tutto quello che non so di biofisica, e non è poco.

Per mantenere un minimo di salute mentale continuo ad andare in palestra ogni mattina (tranne i fine settimana visto che devo pensare al trasloco e la palestra dell’università è comunque chiusa) e spero solo che tutto il lavoro ora ‘a secco’ sia funzionale per quando tornerò (incrociamo le dita, vah!).
Ad essere onesti, la palestra continua a non piacermi e ci vado per mancanze di alternative; la scelta musicale è hideous (orrendo non rende quanto orribile sia) e solo alienandomi con un’ormai provata lista di podcasts riesco a sopravvivere.

Faraglioni e sabbia nera in Vík

podcasts for runners

It is often said that one misses what one has lost; hopefully I hadn’t lost running, though as this hiatus is getting longer and longer, the feeling is horrifyingly close.

While talking with friends, acquaintances, and colleagues, they often inquire about my recovery or how my tendon is doing. I sincerely appreciate being asked about it, partly as a way to rationalize and not to plunge into the depth of my despair and terror, and partly because it sounds like they understand why I so dearly miss it; probably unreasonable to them I miss the hardest of the workouts, the 23 milers and “speed” sessions at the track — I read once that long distance runners never do true speedwork, hence the “speed” — I long for the red oval and its 6 lanes.
As I’m explaining for n’th time what tendinopathy is, I realize they can’t fathom why I’m loving running. (And probably for the longest time I didn’t myself.) Invariably they ask if I was switching to cycling, if not definitely, at least for the time being. To me, it’s like asking whether a coffee-lover would consider switching to barley; they might in the time of war, but once coffee stops being rationed, any coffee-lover true to their name would go back to their regular cup of joe. (Barley was used throughout Europe as a coffee substitute during World War 2.)

The original geyser; Geysir, Iceland

it’s not just cardio…